Contestati i dati del ministro Giovanardi.Sono quasi 500 i tossicodipendenti in carico del Sert nel materano.Ben 223 sono residenti nel capoluogo.
L’Italia è ai vertici della classifica per il consumo di droga , dopo Spagna e Portogallo.La cannabis è tra gli stupefacenti più consumati nel vecchio continente ma la cocaina, al secondo posto per gradimento in Europa, è in testa per numero di decessi, mille nel 2008 e in crescita rispetto agli anni precedenti. Quasi 14 milioni di adulti hanno provato la polvere bianca, 4 milioni l'hanno consumata nell'ultimo anno.Sono invece 75,5 milioni gli europei che hanno provato la cannabis almeno una volta nel corso della loro vita, di questi circa 23 milioni ne hanno fatto uso nell'ultimo anno e circa 4 milioni la consumano quotidianamente o quasi.I dati sono quelli della Relazione 2010 sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentata nel novembre scorso dall’Agenzia europea delle droghe (Oedt) a Lisbona e in contemporanea a Roma.Il rapporto rileva come il consumo di questa sostanza sia strettamente collegato alla frequentazione di ambienti come le discoteche ed all'abuso di sostanze alcooliche.
Un aspetto particolarmente allarmante, evidenziato dal rapporto, è quello di droghe appositamente "progettate" a partire da medicinali esistenti e legalmente circolanti. "La diffusione di medicinali contraffatti, fabbricati e venduti al posto dei prodotti legittimi è un problema crescente. Nel 2009 sono state segnalate al sistema di allarme rapido sostanze basate su lievi modificazioni delle strutture chimiche di medicinali il cui abuso potenziale era noto. La crescita dei nuovi farmaci progettati aggiungerebbe un compito indesiderato alla necessità di evitare il dirottamento e l'abuso di farmaci soggetti a prescrizione medica. È anche un ulteriore esempio del modo in cui l'innovazione sul mercato illegale richieda una risposta energica e unificata in termini di quadri normativi per il controllo dei medicinali e delle droghe. La questione rappresenta una minaccia potenziale più che un problema immediato, ma tenuto conto della velocità alla quale si verificano i nuovi sviluppi in questo campo, è importante anticipare le sfide future. L'idea che in futuro si assisterà a una crescita del numero di nuove droghe basate su prodotti farmaceutici esistenti, ma destinati a un uso non terapeutico, sarebbe particolarmente preoccupante.Trafficanti e spacciatori affinano le tecniche per far circolare la cocaina: prima dell’esportazione introducono cocaina base o idrocloride nei materiali da trasporto, come ad esempio cera d’api, fertilizzanti o tessuti, e poi la estraggono nei laboratori clandestini allestiti nell’Ue: nel 2008 ne sono stati scoperti 25 solo in Spagna. Ma non è solo questo a preoccupare l’agenzia di Lisbona: nel 2008 i decessi collegati al consumo della polvere bianca sono raddoppiati, passando da 500 a mille. Nello stesso anno circa 70 mila europei hanno cominciato a curarsi dalla dipendenza da questa sostanza, circa il 17% di tutti i nuovi pazienti che si sottopongono a trattamento delle tossicodipendenze.«Troppi europei», afferma il direttore dell’Oedt Wolfgang Goetz, «considerano ancora il consumo di cocaina come un accessorio relativamente innocuo di uno stile di vita di successo». Invece, occorre sapere che «non solo il suo consumo può aumentare pesantemente e con rapidità, ma anche che può causare decessi, persino quando l’assunzione è occasionale e le dosi sono basse». In Europa in un anno sono aumentate di 1 milione sia le persone che hanno provato la cocaina che quelle che l’hanno consumata negli ultimi 12 mesi. Sullo specifico fronte italiano, il sottosegretario Carlo Giovanardi, asserendo che i dati Ue sulla crescita del consumo sono vecchi, presenta i suoi sulla presunta riduzione dei consumi e quindi diminuzione dei consumatori, cosi' come li aveva presentati a suo tempo al Parlamento italiano, dati contestati da piu' parti.
In merito interviene Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, che contesta i dati del sottosegretario Carlo Giovanardi.
"Il proibizionismo non funziona e non conviene provocando immensi costi civili, economici e sociali. E' una forma di repressione sociale di massa che garantisce fiumi di denaro a terrorismo e narcomafie. Solo in Italia, sono oltre 11 i miliardi di euro assicurati alla criminalità dalla droga proibita, mentre quattro milioni sono i consumatori trasformati in criminali, 250 mila gli spacciatori e 28 mila i detenuti per violazione della legge sugli stupefacenti".
Secondo Staderini "non ha alcun senso spendere miliardi di euro per la lotta alla droga quando la stessa Agenzia denuncia la mancanza di risorse per i trattamenti sanitari dei tossicodipendenti". "Il sottosegretario Giovanardi, poi, smetta di vantarsi per dei dati che sono scientificamente fasulli, visto che l'88% del campione della sua indagine non ha risposto alle domande".Ma aldilà delle affermazioni di rappresentanti politici restano i dati del tutto preoccupanti ed inconfutabili soprattutto se si guarda in casa nostra.Se si guardano i dati del Sert potentino e di quello materano, sicuramente ciò che ne emerge non è per nulla rassicurante. In linea con quanto avviene nel resto del Paese la figura del tossicodipendente è molto cambiata. L’età media degli assuntori di sostanze stupefacenti è calata (oggi la media varia tra i 23 e 29 anni) e sempre più spesso si tratta di poliassuntori (diverse tipologie di droghe) con finalità legata al semplice sballo. Proprio l’elemento età è quello che desta maggiori preoccupazioni perché, accade sempre più spesso, a cadere nella rete della droga (soprattutto di quelle «senza ago» sono i giovanissimi a caccia di emozioni forti. Un segnale forte della rottura di alcuni importanti legami sociali, di un malessere generale della nostra società. L’eroina rimane la sostanza «preferita» dai potentini (oltre 60 per cento degli assuntori sceglie questo tipo di stupefacente) ma anche la cocaina (una volta riservata solo ai benestanti) e le nuove sostanze sintetiche (ecstasy) fanno molta presa aumentando i rischi e alimentando il mercato del malaffare. Riguardo ai «numeri» degli assuntori di droghe nel capoluogo è impossibile essere precisi, sia perché molti «rifiutano» questa etichetta e non si rivolgono al Sert o all’associazioni di volontariato sul territorio sia perchè proprio la presenza di tanti possibili soggetti a cui rivolgersi e la mancanza di coordinamento tra queste impedisce un conto preciso.
Allarmante è ciò che emerge dai dati del Sert di Potenza (riguarda il capoluogo ma anche gli altri comuni dell’hinterland) conferma l’aumento esponenziale degli ultimi anni. Attualmente sono ben 492 i tossicodipendenti prese a carico dal Sert (un aumento di 20 unità rispetto all’anno precedente) e a quanto si apprende dalla relazione annuale dell’ASM di Matera, si rileva che gli utenti del Servizio Tossicodipendenti provengono per il 75%, equivalente a 369 su 490, dal Distretto di Matera e di questi ben 223 (il 60%) dalla città di Matera.
Controsenso del mercoledi del 22 febbraio 2011