giovedì 24 marzo 2011

L'alluvione a Metaponto:chiuso il centro operativo



da Controsenso del mercoledi del 21 marzo 2011
Terminata la prima fase dell’emergenza restano tutti i drammatici problemi denunciati.
Parla il dirigente della Protezione civile, ingegner Basile


 
Si è chiuso ieri pomeriggio il COM(Centro Operativo Misto), che ricordiamo essere la struttura operativa comprensoriale istituita ed attivata immediatamente dalla Regione per far fronte all’emergenza dell’alluvione che ha colpito il materano lo scorso 1°marzo.
La decisione è stata presa da tutte le figure che hanno rappresentato le funzioni di supporto attivate in questi giorni e convocata nella sede del Prefetto in tarda mattinata, alla quale ha preso parte anche il Dirigente dell’Ufficio Regionale della Protezione Civile,  l’ Ing. Giuseppe Basile, cui è stato chiesto di fornirci delle informazioni in merito alle decisioni prese ieri in seno alla riunione.
Il COM è stato gestito per 10 giorni interamente dalla Regione che nell’immediato ha attivato tutti i canali per assicurare la rapidità degli interventi e il coordinamento delle forze sociali ed istituzionali che ne facevano parte, contattando tutti i sindaci dei comuni delle aree colpite e le associazioni di volontariato e della protezione civile a soccorso ed ausilio delle popolazioni interessate. Dopo questi primi giorni ,il compito di seguire e coordinare le azioni di intervento è stato assunto dalla Prefettura, che ha assicurato gli interventi necessari in collaborazione anche delle forze dell’esercito che il 4 marzo sono intervenuti a sostegno delle popolazioni,con la presenza sia in una prima fase dei Geni Guastatori,composto da 66 militari che avevano il compito di esplorare le zone colpite registrandone le problematiche, sostituiti, in una seconda fase, dal Corpo dei Genieri, 57 militari che operavano dedicandosi al lavoro di ripristino delle arginature e delle piste interrotte.
La loro presenza come quella del Com, si è ritenuta oggi, non più necessaria, in quanto la prima parte di azione di emergenza si è risolta in termini positivi.” 
A chi  di devono rivolgere i cittadini interessati oggi?
“Il compito ora passa ai Comuni interessati. La Regione Basilicata, però, assicura la sua presenza quotidiana a supporto delle attività anche dei volontari chiamati e ancora presenti in aiuto ai cittadini. Tra queste associazioni è importante ricordare e ringraziare l’importante contributo offerto dalla Croce Rossa,quella di protezione civile di Montalbano -solo per riocrdarne alcuni-e non meno importante,  il  Gruppo Lucano di Protezione Civile,un’associazione in  possesso sia delle professionalità necessarie ad intervenire in casi di calamità eccezionali come quello che si è verificato 20 giorni fa, sia in possesso di mezzi di proprietà finanziati dalla Regione Basilicata.
Anche grazie al loro aiuto, per salvare vite umane ,e soprattutto quelle di una famiglia che non voleva lasciare l’ abitazione, un gruppo di 5 volontari, dicevo, sono stati investiti da un’ondata d’acqua e per salvarsi si sono aggrappati a  dei rami di alberi fino alle 5 del mattino successivo, quando un canotto li ha tratti in salvo. Di questo nessuno ha fatto menzione e sono fortemente convinto che debbano essere ringraziati e meritino un riconoscimento.
Può farci un primo bilancio a 20 giorni dall’evento calamitoso?.
Non si è avuta la possibilità di fornire nell’immediatezza ai cittadini interessati e alle comunità colpite delle informazioni compiute soprattutto a causa della limitatezza delle fonti data dalla stampa che ha evidenziato una visione parziale  della situazione. Il quadro e la visione d’insieme della stessa invece,la Regione, ce l'ha sempre avuta completa ed ha evidenziato e messo a nudo le situazioni critiche del territorio e gli effetti dell’antropizzazione. Ha significato essere un evento di natura nuova e straordinaria per la nostra regione, tenendo conto che non è stato l’unico evento che si è verificato in questo periodo.”
A cosa si riferisce e quali sono state le reazioni e gli interventi della Regione in questi casi?
In effetti si sono verificati ben 3 eventi meteorici da novembre a marzo, di particolare intensità.
Il primo riguarda il 2novembre seguito da quello del 18 febbraio ed infine del 1°marzo. Tre  date topiche i cui avvenimenti si sono ripetuti su un territorio che presenta la sua particolare fragilità.
In occasione dei primi 2 eventi, la Regione inviò già al Governo nazionale la sua dichiarazione di emergenza,che riguardava per di più le infrastrutture colpite nella zona del materano. A marzo, invece,i 100 ml  di pioggia caduta hanno messo a dura prova il territorio, quello metapontino, che presenta delle forti criticità e fragilità, note come zone ad alto rischio di alluvione, da tenere in costante osservazione.”
A proposito di costante monitoraggio del territorio, i Comuni sono pronti ad agire tempestivamente in casi di emergenza?
“Questo è un dato importante da rilevare. Bisogna innanzitutto dire, che i comuni devono per legge, definire un Piano Comunale di Emergenza, costantemente aggiornato, al quale far riferimento in casi come questi. E’lo strumento obbligatorio, dicevo, previsto dalla legge, che individua le aeree sottoposte a rischio. Bernalda, ad esempio è sottoposta a rischio esondazione dei fiumi e dovrebbe costantemente monitorarli al fine di comprendere ante tempo e arginare i danni che potrebbero derivare. Nel metapontino, ad esempio,solo Rotondella e Scanzano si sono dotati di questo importantissimo atto.
E comunque, anche in mancanza di esso, si è riusciti ad attivare azioni immediate. In particolare, nella zona  più colpita, contrada Tarantini, contrada  Serramarina, situate nelle vicinanze del fiume Bradano che ha investito  e distrutto le abitazioni di famiglie,è stato possibile salvare la vita di questa gente grazie al sistema di allertamento dei volontari di Legambiente, Vigili del Fuoco ed altri volontari della Protezione Civile, che ha funzionato ottimamente, permettendo di raggiungere l’obiettivo.
Per cui, tutte le azioni di intervento urgente, in questa situazione, è stato possibile,soprattutto grazie alla capacità delle Regione a mettere in campo tutte le forze e le azioni possibili per comprendere e permettere un celere intervento. L’auspicio è che tutte le amministrazioni comunali si dotino nel più immediato possibile di questo piano che serve in maniera incisiva per coordinare e valutare, in maniera più dettagliata, anche le azioni da mettere in campo.”
Qual è lo scenario che si prospetta oggi? Cosa ci si deve aspettare?
C’è da dire innanzitutto che dopo la dichiarazione del 10 marzo di stato di calamità naturale da parte del Governo, si attende che  da parte del Presidente del Consiglio venga emanata l’ordinanza che ci fornisce le indicazioni sulle misure necessarie da adottare e nomini  un Commissario Delegato.
E’ importante ricordare sottolineare che tutti gli interventi fin’ora eseguiti sono stati a completo carico dell’ente regionale , il quale, oggi ha in suo possesso tutta la documentazione filmata e fotografica che fornisce un’idea dettagliata del fenomeno.
Si è provveduti ad individuare le situazioni di peggiore criticità al fine di indirizzare gli interventi successivi in maniera forte e definitiva, tra cui:
-situazione viaria(strade statali, comunali, viadotti….)
-corsi d’acqua( mancata attenzione da quasi 20 anni per il controllo, la manutenzione dei corsi di   fiumi, estrazioni, realizzazioni manufatti…)
-elevata vulnerabilità del territorio;
-soggetti privati e imprenditoriali colpiti che necessitano di risposte concrete in tempi rapidi;
-e non ultimo il fenomeno dell’erosione costiera che si è accentuato e che mette a dura prova tutto il comparto turistico del territorio.
Bisogna, ora, mettere mano agli interventi urgenti e il commissario delegato sarà chiamato redigere un piano di interventi urgenti per la riduzione del rischio residuo e di ripristino.
Sicuramente i bisogni e le difficoltà della gente colpita rappresentano il primo problema da risolvere. Stiamo lavorando e concentrando le forze  per rispondere ai bisogni nel più immediato possibile. “

Antonella Melillo

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